Gennaro Sangiuliano in visita alla tomba del Cerbero

gennaro sangiuliano

“Il territorio della nostra Nazione è una miniera inesauribile di tesori archeologici e i ritrovamenti come quello della Tomba del Cerbero lo dimostrano una volta di più. Questo luogo straordinario, così perfettamente conservato, costituisce una risorsa preziosa grazie alle quale gli archeologi potranno aiutarci a sapere di più del nostro passato. Ho molto apprezzato l’impegno e la passione che i ricercatori stanno mettendo nel loro lavoro. È un momento felice per il nostro sistema museale e archeologico, segnato dalla grande affluenza di visitatori, da nuove scoperte e dall’avvio di progetti importanti messi in atto dal MiC”. Lo ha affermato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che, lo scorso 17 novembre 2023, ha visitato la Tomba del Cerbero, recentemente venuta alla luce durante scavi preventivi ad un’opera pubblica, e la Chiesa dell’Annunziata a Giugliano in Campania, due tappe fondamentali nel panorama dei progetti in corso curati dalla Soprintendenza per l’area Metropolitana di Napoli.

In particolare la scoperta della tomba ipogea di epoca romana, con affreschi e corredo ancora in perfetto stato di conservazione, che tanta risonanza ha avuto anche in ambito internazionale nei 40 giorni trascorsi dal suo rinvenimento, ha destato l’ammirazione del Ministro e la sua particolare attenzione soprattutto al progetto conservativo che è stato già messo in atto dai responsabili della tutela, in primis dalla dott.ssa Simona Formola.

Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha tenuto a sottolineare “l’eccezionalità della scoperta, non solo dal punto di vista scientifico e culturale, ma anche per il contesto, preservato inviolato nei secoli, in un territorio martoriato da scavi clandestini e traffici illeciti di reperti archeologici, che sembrava lasciare poco spazio alla ricerca archeologica. Grazie al rinvenimento della Tomba del Cerbero, nuovi riflettori si accendono sulla tutela dell’area Giuglianese, e le sfide che ci attendono danno rinnovata linfa agli sforzi messi in campo dalla Soprintendenza” – queste le sue parole.

Un allestimento di tutti i reperti rinvenuti all’interno della tomba e delle sepolture appartenenti alla necropoli circostante, costituiti da vasi, urne cinerarie, anfore, monili, coppette e unguentari per il belletto femminile, è stato presentato ai convenuti per ricreare il contesto di rinvenimento e, nell’ottica della condivisione che ha informato da sempre tutta l’attività di scavo, rappresentare la ricchezza del patrimonio culturale consegnato alla comunità.

Il Ministro ha poi proseguito la sua visita verso il centro storico di Giugliano, presso la chiesa della SS. Annunziata, che, con i suoi fronti gemelli, il suo alto campanile mediano e l’annesso ex ospedale, fa da  quinta scenica al corso principale della città. Gli interni del ricco complesso si distinguono, oltre che per lo scenografico altare barocco, anche per il seicentesco soffitto cassettonato della navata principale, uno dei più grandi e decorati della Campania, che un tempo ospitava il primo dipinto di Massimo Stanzione, la Presentazione della Vergine al tempio. L’occasione della presenza del Ministro ha offerto all’arch. Mariano Nuzzo l’opportunità di condividere gli sforzi portati avanti dalla Soprintendenza nell’attivare tavoli di concertazione per indirizzare l’ASL Napoli Nord, proprietaria del bene, a presentare un nuovo progetto di consolidamento e restauro del soffitto, in pericolo di crollo.

“Un patrimonio da salvare e tutelare, dinanzi al quale non si può e non si deve restare indifferenti. Occorre mettere in campo ogni strategia per raggiungere l’obiettivo finale di restituire alla pubblica fruizione un bene comune di grande valenza storico-artistica e culturale, altrimenti destinato all’oblio”, tiene a sottolineare il Soprintendente, che chiarisce anche come dei fondi siano già stati resi disponibili per il restauro della tela di Massimo Stanzione e delle altre quattro della Scuola Napoletana che decoravano il soffitto, curato dalla funzionaria storica dell’arte Marianna Merolle.

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